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Storia del Rolex Submariner e delle grandi imprese sportive compiute con questo orologio al polso
Indice
Il legame che unisce Rolex al mondo sottomarino ha origini lontane e continua a durare nel tempo. Tutto ebbe inizio nel 1954 con la presentazione, alla Fiera di Basilea, del Rolex Submariner, un orologio che negli anni successivi è diventato l’emblema per eccellenza della manifattura e, con ogni probabilità, il più famoso orologio subacqueo di tutti i tempi.
Il Rolex Submariner è nato per accompagnare i sub durante le loro immersioni, situazione durante la quale poter tenere traccia del tempo è cruciale. Il Rolex Submariner è stato il primo orologio da polso subacqueo capace di resistere fino a 100 metri di profondità. Le sue caratteristiche principali, che lo differenziavano dagli orologi comunemente prodotti fino a quel momento, erano la lunetta girevole graduata, che offriva ai sub un modo efficace e preciso di tenere sotto controllo i tempi di immersione, un movimento meccanico cronometro a carica automatica e un blocco cassa, fondello e corona di carica perfettamente ermetico.
Nel corso della sua lunga permanenza nel catalogo della maison ginevrina, che prosegue ancora oggi, il Rolex Submariner ha subito moltissime evoluzioni e aggiornamenti, sia per quanto concerne l’aspetto estetico, sia per il puro contenuto tecnico.
Per quanto riguarda il design, il cambiamento più evidente riguarda la forma della cassa, a cui hanno fatto seguito l’introduzione di materiali dall’alto contenuto tecnico, come l’acciaio 904L Oystersteel in sostituzione del classico 916 e la ceramica Cerachrom utilizzata per l’inserto ghiera dopo l’abbandono della bachelite usata inizialmente e del successivo alluminio.
Tra gli anni ’60 e ’70 il Rolex Submariner ha espanso il proprio pubblico di riferimento conquistando anche i polsi degli appassionati che nulla avevano a che vedere con il mondo marino e men che meno subacqueo. Da orologio prettamente tecnico, il Submariner è divenuto un orologio capace di attrarre il gusto di appassionati di sport o, semplicemente, di persone affascinate dal suo design e dalla sua accuratezza tecnica. Per assecondare questo fenomeno, Rolex ha introdotto delle versioni dell’orologio all’apparenza meno professionali e più orientate al lusso, ovvero i Rolex Submariner in oro e i Submariner in acciaio e oro.
Il Rolex Submariner in acciaio e oro, a sua volta, è stato prodotto in diverse versioni, differenti per colorazioni di quadranti e lunette. Nel mercato dell’usato si possono trovare dei Submariner in acciaio e oro con inserto ghiera blu e quadrante argentè con pietre preziose, chiamati sultan o serti dial, altri con lunetta blu e quadrante blu, oppure con lunetta nera e quadrante nero. Forti di tutti gli aggiornamenti apportati al modello, queste ultime due versioni sono ancora oggi presenti nel catalogo Rolex, con inserto ghiera blu o nero in ceramica Cerachrom e cassa Oyster da 41 millimetri.
Questa evoluzione estetica non ha intaccato l’anima tecnica e professionale del Rolex Submariner e della maison in genere. Tra gli anni ’70 e ’90 infatti Rolex produceva una particolare referenza, la 5514, in origine progettata per fornire i sommozzatori della compagnia COMEX (Compagnie maritime d'expertises) di uno strumento affidabile e preciso.
Nel corso degli anni, il forte legame tra il Rolex Submariner e uno spirito avventuroso avvolto dal fascino dell’eleganza è rafforzato da personaggi celebri del mondo del cinema: questo orologio viene infatti indossato da Sean Connery nei panni di James Bond, ma anche da un altro attore che impersonificò lo stesso personaggio anni più tardi, ovvero Roger Moore. Il suo esemplare è stato venduto all’asta per 335.000 euro.
Grazie all’esperienza accumulata con lo sviluppo del Submariner, Rolex ha realizzato in seguito altri segnatempo che hanno portato a un livello ancora superiore il già ragguardevole contenuto tecnico dell’orologio, che a oggi ha raggiunto l’impermeabilità garantita fino a 300 metri di profondità. Il primo passo è stato il Rolex Sea-Dweller con la referenza 1665, rilasciato nel 1967 ancora una volta per supplire alle necessità tecniche dei sempre più esigenti sub della COMEX.
A un primo sguardo il nuovo Sea-Dweller assomiglia in tutto e per tutto al suo progenitore, il Submariner, mostrando però una cassa di spessore maggiore e un vetro dalla particolare bombatura che gli conferiscono la capacità di resistere fino a 500 metri di profondità nella prima versione, che salgono a 610 metri nella seconda. L’altra grande e fondamentale caratteristica dell’orologio è la presenza, sulla carrure, di una valvola per la fuoriuscita dell’elio dalla cassa.
L’elio viene impiegato nelle camere di decompressione utilizzate dai sub per risalire in superficie senza rischi per la propria salute. Il gas riesce a penetrare con facilità nelle casse degli orologi, ma non è in grado di fuoriuscirne con la stessa rapidità con cui si ripristina la pressione atmosferica dell’aria aperta al momento della risalita in superficie, causando la rottura del vetro degli orologi.
Nel 2008 Rolex ha presentato una ulteriore versione del suo Sea-Dweller, il Rolex Sea-Dweller Deepsea con referenza 116660, un orologio subacqueo con cassa da 44 millimetri di diametro: dimensioni importanti che contribuiscono a renderlo capace di resistere alla pressione di 390 bar, ovvero alla profondità di 3900 metri.
Proprio il Rolex Sea-Dweller Deepsea è l’orologio che ha accompagnato Ghislain Bardout e i suoi compagni nella spedizione Deepsea Under the Pole del 2010 durante la quale, tra trekking sugli sci e gelide immersioni, gli esploratori sono riusciti a effettuare con successo esperimenti scientifici e a immortalare immagini e suoni di un ecosistema ancora sconosciuto e minacciato dai cambiamenti climatici.
La spedizione, che richiese circa tre anni di preparazione, partì ufficialmente il 26 marzo del 2010, giorno in cui la squadra, composta di 8 persone, venne calata sulla calotta polare.
Nel 2017 Rolex ha rinnovato il proprio supporto a Ghislain Bardout per la partenza di un’ulteriore spedizione, Under the Pole III.
La seconda spedizione fu ancora più ambiziosa della prima: due mesi al polo nord e 800 chilometri da percorrere sugli sci intervallati dalle frequenti immersioni nelle acque gelide, accompagnati da tutta la strumentazione necessaria per documentarle. Intrapreso il viaggio e arrivati a 89° 19’ Nord, Bardout si rese conto della reale situazione: adattarsi all’ambiente polare sarebbe stata una grandissima e durissima sfida per la sua squadra.
L’arrivo al punto prestabilito era previsto per la fine di marzo, per approfittare del cambio di stagione dell’Artico dall’inverno alla primavera, quando il ghiaccio è ancora spesso. Tuttavia la temperatura di -40°C rese ancora più estremi tutti gli sforzi del team di muoversi trascinando ciascuno la propria pesante slitta e rendendo oltretutto ancora più difficili i primi tentativi di immersione.
La squadra si era allenata per mesi e mesi per resistere al freddo, tuttavia le temperature oltremodo rigide ne misero tutti i componenti a dura prova oltre che causare ingenti danni all’attrezzatura, indispensabile per il successo della spedizione.
Gli strumenti che componevano l’equipaggiamento della spedizione cominciarono a rompersi uno a uno: il freddo era così rigido da spezzare il metallo, disintegrare la plastica, alterare il funzionamento di qualunque meccanismo. Persino una delle mute stagne, quella di Emmanuelle Périé, l’unica donna della spedizione, si ruppe durante un’immersione riempiendosi di acqua gelida a causa del ghiaccio che si formava sulla valvola di spurgo.
Emmanuelle Périé ha raccontato che dopo ogni immersione erano necessarie ore per togliere il ghiaccio da tutti gli strumenti, senza contare tutto il tempo impiegato per riparare ogni volta le attrezzature danneggiate. Emmanuelle Périé ha aggiunto anche che gli unici strumenti da immersione che non smisero mai di funzionare dall’inizio alla fine dell’impresa furono i Rolex Oyster Perpetual Sea-Dweller Deepsea dati loro in dotazione dalla maison.
Referenza | Misura mm | Calibro | Prezzo |
---|---|---|---|
Rolex Submariner Acciaio e Oro 126613LB | 41 | 3235 | 13.700 euro |
Rolex Submariner Acciaio e Oro 16803 | 40 | 3035 | 8.900 euro |
Rolex Submariner Acciaio e Oro 126613LN | 41 | 3235 | 13.700 euro |
Rolex Submariner Acciaio e Oro 16613 | 40 | 3135 | 9.500 euro |
Rolex Submariner Acciaio e Oro 116613LB | 40 | 3135 | 13.500 euro |
Rolex Submariner Acciaio e Oro 116613LN | 40 | 3135 | 12.900 euro |
Il prezzo dei Rolex Submariner Acciaio e Oro usati e nuovi riportati in tabella devono essere considerati approssimativi, le quotazioni possono variare a secondo delle fluttuazioni del mercato mondiale dell’alta orologeria.
Rolex Submariner in oro
Nei suoi primi anni di produzione il Rolex Submariner veniva realizzato esclusivamente in acciaio, in quanto considerato un orologio prettamente professionale, che doveva resistere all’ambiente marino, estremamente corrosivo. Soltanto più tardi, con la diffusione dell’orologio anche in ambienti lontani dall’ambito professionale, Rolex cominciò a produrre il suo orologio subacqueo per eccellenza anche per un pubblico diverso. Da qui nacquero i primi esemplari di Rolex Submariner in oro giallo, seguiti qualche anno più tardi dalle versioni in oro bianco.
Scopri di più: Rolex Submariner in oro
Rolex Submariner in acciaio
Considerato uno degli orologi più celebri di Rolex, il Submariner in acciaio è da sempre simbolo di un grande spirito esploratore. Nato come strumento professionale, utile a consentire la misurazione del tempo durante le immersioni subacquee, nel corso degli anni si è conquistato sempre più spazio anche nelle occasioni quotidiane, indossato da appassionati di Rolex di tutto il mondo. Realizzato anche in oro e in acciaio e oro, il Submariner nella sua versione in acciaio arriva spesso a superare il prezzo degli esemplari realizzati con materiali più preziosi. Con un valore collezionistico ancora più elevato sono i Submariner in acciaio con il logo COMEX sul quadrante.
Scopri di più: Rolex Submariner in acciaio
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