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CHIUDERE ×Scopri tutto ciò che devi sapere per caricare correttamente il tuo Rolex
Indice
In oltre un secolo di storia e di presenza nel mercato degli orologi, Rolex ha contribuito a molte delle evoluzioni che hanno rivoluzionato l’intera orologeria, soprattutto per quanto riguarda i movimenti. Con il passare del tempo le tecnologie sono cambiate molto ma, fino agli anni ’90, con la collezione Precision e Cellini, Rolex ha deciso di rimanere fedele alle proprie origini, continuando a produrre orologi a carica manuale.
I primi anni di vita di Rolex sono stati caratterizzati da orologi mossi da movimenti a carica manuale, lo standard mondiale per quell’epoca. Il 1931 poi ha segnato un’importante svolta per la maison di Ginevra e per l’intero settore: è l’anno dell’invenzione e del rotore Perpetual e del debutto dei primi orologi Rolex con movimento meccanico a carica automatica. Quella stessa tecnologia è diventata nel tempo una sorta di standard per tutti i produttori, un sistema collaudato che, con le dovute modifiche ed evoluzioni, è sopravvissuto all’avvento dei movimenti al quarzo a batteria, rappresentando ancora oggi il cuore pulsante di tutti gli orologi Rolex.
Fino ai primissimi anni '90 Rolex ha sempre proposto una collezione di modelli di orologi a carica manuale, i Rolex Precision. Questo nonostante i movimenti a carica automatica avessero ormai ottenuto un enorme successo grazie alla loro comodità, l'affidabilità e la precisione, per non parlare poi dell'avvento dei più tecnologici orologi a batteria nei primi anni '70, come il Rolex Oysterquartz, rimasti in produzione per diversi anni.
Si potrebbe pensare che un Rolex a carica manuale sia di minor valore rispetto a uno automatico, ma in realtà le cose non stanno sempre così.
Se si considera la produzione della maison coronata ci si può facilmente imbattere nell’esempio più lampante: il Rolex Daytona.
Il cronografo Rolex Cosmograph Daytona è oggi uno degli orologi più ambiti tra gli appassionati del marchio, nonché uno di quelli con le quotazioni più elevate, anche se con differenze enormi tra referenza e referenza. Oggi il Daytona monta un movimento automatico di manifattura, ma in passato non è sempre stato così. Dalla fine degli anni 80 al 2000 nel Daytona era montato il calibro El Primero di Zenith, all’epoca riconosciuto come il migliore movimento cronografico automatico disponibile sul mercato, mentre dall’inizio degli anni 60 fino al 1976 il calibro scelto era il Valjoux 72 a carica manuale.
Di questa famiglia fanno parte anche i famigerati Rolex Daytona Paul Newman: orologi che, nonostante il calibro incassato sia un manuale di fornitura, hanno raggiunto quotazioni superiori ai 100.000€.
Oltre al Cosmograph Daytona, in precedenza Rolex ha prodotto altri cronografi, sempre a carica manuale, che oggi possono vantare delle valutazioni di tutto rispetto. È questo il caso della referenza 6238, conosciuta anche come Pre-Daytona, con il quale condivide il calibro ma dal quale si differenzia principalmente per il diametro cassa più ridotto, di 36 mm, e per la scala tachimetrica stampata sul quadrante e non incisa sulla lunetta.
Ancora prima Rolex ha prodotto numerosi altri cronografi a carica manuale, alcuni conosciuti come Oyster Chronograph, come la referenza 6234, dotati appunto di cassa Oyster, altri ancora più datati, appartenenti all’era Rolex pre-Oyster, come le referenze 2508, ad esempio, o la 3695.
Oggi si riescono ancora a reperire anche degli orologi antecedenti alla prima metà del 1900, molti di connotazione militare, tutti ovviamente dotati di movimento meccanico a carica manuale.
Oltre ai Daytona, anche tutti gli altri orologi sopra menzionati hanno raggiunto delle quotazioni di tutto rispetto, che possono partire dai circa 20.000 € di un esemplare risalente alla Prima Guerra Mondiale, per superare le decine di migliaia di Euro per i cronografi prodotti prima del Rolex Daytona.
Gli orologi a carica manuale sono uno standard attualmente ancora in produzione, anche se non vengono più prodotti da Rolex. Il movimento a carica manuale ha il potere di riuscire a creare un legame fortissimo tra l’orologio e il suo proprietario. Il semplice gesto del dover ricaricare l’orologio per mantenerlo in funzione ha un che di romantico che rende questo tipo di segnatempo ancora molto apprezzato dagli appassionati.
La ricarica di un orologio Rolex a carica manuale non è un’operazione banale: ci sono alcune buone norme da tenere in mente per preservare l’integrità del movimento e mantenerlo sempre correttamente in funzione.
Anzitutto è importantissimo ricordarsi di caricare il proprio orologio Rolex a carica manuale tenendolo in mano e non mentre lo si ha indosso. Indossando l’orologio la corona di carica finirebbe per trovarsi molto vicina, se non addirittura appoggiata, al dorso della mano. In questa posizione si finirebbe per afferrare la corona infilando un dito tra la mano e la corona stessa. Questo movimento porterebbe a esercitare una “leva” sull’albero della corona rischiando di comprometterne la forma originale e l’integrità.
Un'altra “cattiva abitudine” purtroppo errata è la tendenza a ricaricare il proprio orologio Rolex manuale agendo sulla corona con continue brevi rotazioni avanti e indietro. Questo movimento, per quanto possa sembrare più comodo, è anche più dannoso per il meccanismo e accelera l’usura degli ingranaggi che governano la ricarica dell’orologio.
Per ricaricare correttamente il proprio Rolex manuale occorre estrarre la corona e compiere delle rotazioni complete soltanto in senso orario.
Per qualsiasi movimento manuale il produttore dichiara la riserva di carica, ovvero il tempo durante il quale l’orologio si mantiene in movimento prima di fermarsi. Ad esempio, i Rolex Precision a carica manuale hanno una riserva di carica di circa 40h.
Pensare che proprio per questo sia sufficiente caricare l’orologio in prossimità dell’esaurimento della riserva di marcia è scorretto. Le molle di carica degli orologi manuali rilasciano l’energia immagazzinata in maniera discontinua a seconda del loro stato di tensione. Questo significa che un orologio a piena carica si mantiene regolare durante la prima giornata di funzionamento, dopodiché la molla perde tensione e la marcia potrebbe diventare irregolare.
Per contare sulla massima precisione è quindi consigliato ricaricarlo ogni mattina prima di indossarlo, ancora meglio se lo si fa sempre alla stessa ora.
A differenza dei movimenti meccanici automatici per i quali Rolex prevede un sistema di frizione che protegge il meccanismo da una carica eccessiva, negli orologi manuali questa sicurezza non c’è.
La rotazione della corona di carica di un orologio manuale è fluida. Quando, proseguendo con la ricarica, si comincia ad avvertire una crescente resistenza da parte del movimento, significa che la carica sta per essere completata e che occorre quindi fermarsi. Forzare eccessivamente la carica di un orologio manuale sottopone a un eccessivo stress il meccanismo e può provocare danni seri al segnatempo.
Referenza | Misura mm | Calibro | Prezzo |
---|---|---|---|
Rolex Oyster Precision 6427 | 34 | 1210/1220 | 2.580 euro |
Rolex Cosmograph Daytona 6265 | 37 | 13’’727 | 49.800 euro |
Rolex Oyster Speedking 6430 | 31 | 1210/1220 | 2.880 euro |
Rolex Oysterdate Precision 6466 | 31 | 1215/1225 | 2.990 euro |
Rolex Cellini 4083/9 | 33x29 | 1601 | 3.380 euro |
Rolex Oysterdate Precision 6694 | 34 | 1215/1225 | 3.150 euro |
Rolex Pre Daytona 6238 | 36 | 72B | 38.750 euro |
Rolex Oyster Precision 6426 | 34 | 1210/1220 | 2.750 euro |
Rolex Cosmograph Daytona 6263 | 37 | 13’’727 | 68.000 euro |
Rolex Cellini 3833 | 31 | 1600 | 2.500 euro |
Il prezzo dei Rolex manuali usati e nuovi riportati in tabella devono essere considerati approssimativi, le quotazioni possono variare a secondo delle fluttuazioni del mercato mondiale dell’alta orologeria.
Come si carica correttamente un orologio Rolex automatico?
Un Rolex automatico si mantiene in movimento autonomamente grazie all’invenzione del sistema Perpetual, brevetto del 1931 dalla stessa Rolex, diventato poi uno standard utilizzato da tutti i produttori di orologi automatici. Il rotore Perpetual è un componente a forma di mezzaluna, impernato al centro del movimento dell’orologio che, grazie alla sua particolare costruzione, asseconda i movimenti del polso di chi lo indossa ruotando su se stesso e ricaricando continuamente la molla del bariletto di carica.
I movimenti automatici alloggiati negli orologi Rolex prevedono comunque la possibilità di essere ricaricati manualmente, semplicemente ruotando la corona in senso orario come in un qualsiasi orologio meccanico manuale.
Scopri di più: Come si carica correttamente un orologio Rolex automatico?
Rolex con quadrante nero
Per la maggior parte dei modelli di orologi che propone, Rolex mette a disposizione una nutrita possibilità di scelta cromatica per il quadrante. Una delle colorazioni più classiche è il nero: un colore universale, capace di essere raffinato ed elegante con la stessa naturalezza con cui è in grado di sprigionare carattere e sportività. Per praticamente tutti i modelli di segnatempo presenti nel catalogo di Rolex, ad eccezione di qualche particolare chicca come il Pearlmaster, è disponibile l’opzione del quadrante nero: la scelta migliore per essere certi di poter indossare il proprio Rolex con disinvoltura in qualsiasi situazione.
Scopri di più: Rolex con quadrante nero
Rolex con quadrante blu
Se il nero è il colore che più di tutti si abbina a qualunque altra tinta, non è però il solo a risultare perfetto sia in un contesto classico ed elegante, sia per un orologio sportivo: il blu è una sempre valida alternativa!
Lo dimostrano i vari modelli di Rolex Oyster Perpetual o Rolex Datejust con quadrante blu: due esempi di orologi per tutti i giorni, dei segnatempo tutto fare, apprezzati in ugual misura sia dal pubblico femminile, sia maschile, scelti dalle personalità più eleganti così come da chi fa dello stile casual la propria bandiera.
Scopri di più: Rolex con quadrante blu
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