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CHIUDERE ×Alla fine degli anni Settanta Patek Philippe sorprende il mondo dell’alta orologeria presentando l’esclusivo modello Nautilus, un orologio sportivo indubbiamente affidabile e adeguato ad ogni circostanza, “adatto allo smoking così come alla muta subacquea”, si legge da una campagna pubblicitaria di quegli anni. “Uno degli orologi più costosi al mondo è in acciaio” sottolinea ancora un poster dove il Nautilus è fotografato con una spada d’acciaio. L’idea innovativa di un modello così diverso dalla classica collezione Patek Philippe spetta al direttore generale Philippe Stern, interprete dell’evoluzione nello stile di vita dell’epoca. Volendo assecondare le esigenze di una clientela sempre più dinamica, in cerca di un orologio da indossare anche durante l’attività sportiva, la maison svizzera nel 1976 lancia il proprio esemplare con una cassa carré galbé modellata sulla forma di un oblò (o di un portello di un sottomarino), una ghiera a forma ottagonale piatta e un bracciale affusolato con le maglie interconnesse. Il design è ideato in collaborazione con il progettista Gérald Genta che, ispirandosi ai transatlantici lussuosi di quegli anni, ripensa totalmente l’ingegneria della carrure, non più monoblocco, ma divisa orizzontalmente in due sezioni: una inferiore comprendente il fondello e una superiore con la ghiera. La scelta del nome, oltre ad evocare l’universo nautico, sottolinea anche l’evidente resistenza subacquea dell’orologio, caratteristica insolita per un modello Patek Philippe. Il Nautilus Ref. 3700/1 fa la sua comparsa sul mercato quattro anni dopo l’uscita del modello Royal Oak di Audemars Piguet, vent’anni dopo il lancio degli “sportivi” tradizionali (Rolex Submariner, Omega Seamaster, Blancpain Fifty Fathoms) e in un momento di crisi per l’orologeria svizzera dovuto alla concorrenza degli orologi al quarzo. Dopo l’iniziale richiesta “moderata” degli anni Ottanta la popolarità del Nautilus cresce notevolmente ed è destinata ad aumentare anche in virtù dei cambiamenti che questo celebre modello subisce. Il primo esemplare prodotto presenta una cassa di grande taglia soprannominata “Jumbo”. Nel 1982 la maison introduce una nuova versione con una cassa di dimensioni ridotte e qualche anno dopo la collezione si arricchisce dei modelli femminili, in versione più piccola. E’ nel 2005 che la manifattura ginevrina ritorna a utilizzare dimensioni più grandi (cassa 42x38 mm, spessore 8,5 mm) con la nuova Ref. 3712/1 differenziandosi rispetto al passato per il quadrante, caratterizzato da un colore dégradé che va dal nero esterno verso il blu scuro interno, offrendo un raffinato effetto ottico assieme al rilievo delle linee orizzontali. Il quadrante inoltre si arricchisce di funzioni addizionali che ne modificano il design: - una piccola lancetta bianca ad indicazione della riserva di carica collocata su un cerchio tra le 10 e le 11; - un quadrante ausiliario con calendario analogico a lancetta ad ore 7 e al centro una finestrella indicante le fasi lunari; - un quadrante ausiliario dei piccoli secondi tra le 4 e le 5. Le lancette delle ore e dei minuti sono baton in oro bianco con rivestimento luminescente, come per gli indici, ben leggibili anche con una scarsa illuminazione. Il bracciale in acciaio è a maglie centrali lucidate, maglie esterne satinate e chiusura personalizzata déployante. Il movimento, ovviamente modificato per ospitare le tre complicazioni, è a carica automatica calibro 240 PS.IRM.C.LU, ha 265 componenti e monta un minirotore in oro massiccio a 22 kt integrato nel movimento stesso, ma, nonostante le complicazioni, lo spessore del calibro è ridotto a soli 3,98 mm. La bellezza del movimento, insignito del Punzone di Ginevra, è visionabile attraverso il fondello in vetro zaffiro. A trent’anni dalla nascita del Nautilus la maison svizzera festeggia il successo del suo modello sportivo con una nuova collezione, inaugurata dalla Ref. 5712/1A, disponibile anche in oro bianco o rosa, con cinturino in pelle. Le cerniere della cassa hanno un design rinnovato che ne ammorbidisce le curve, le proporzioni e le finiture del bracciale offrono una maggiore vestibilità e indici e lancette baton sono leggermente più grandi. La versione in oro rosa ha il quadrante bruno antracite e il cinturino bruno scuro, quella in oro bianco ha il quadrante grigio antracite e il cinturino nero Safari. Il modello più imponente e sportivo tra i Nautilus è rappresentato dalla Ref. 5980/1A con cassa in acciaio (44 mm) impermeabile fino a 120 m e movimento cronografico calibro CH 28-520 C dotato di una nuova indicazione di data a salto istantaneo e di 327 componenti. A completare l’elenco delle referenze Nautilus c’è la 5800/1A con calibro 330 SC e sistema di tige brisée (albero interrotto) particolarmente gradito dalle donne per le dimensioni ridotte della cassa, 38,4 mm rispetto ai 43 mm del modello Ref. 5711/1A. Per la nuova collezione “Nautilus Joaillerie” Patek Philippe ha realizzato due versioni particolarmente lussuose del celebre orologio: Ref. 5713/1G con ghiera in diamanti e Ref. 5722G con ghiera con 32 diamanti taglio baguette. Infine a spiegarci perché un segnatempo non smette mai di esercitare il suo fascino nel tempo è la filosofia stessa della maison: “le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono. E si tramandano”. |