IWC, acronimo di “International Watch & Co”, è il primo marchio d’orologi situato nella Svizzera nord orientale, precisamente nella città di Schaffhausen. E’ proprio qui che nel 1868 l’ingegnere americano Florentine Ariosto Jones decide di fondare una fabbrica di orologi per fornire movimenti agli Stati Uniti e nel 1850 incontra l’industriale dell’idroelettrica Johann Heinrich Moser, che diventerà suo socio nell’impresa. Nel 1880 Rauschenbach e Vogel assumono l’Internationale Uhrenfabrik, segnando gli inizi della storia dell’International Watch Co. Un anno dopo, alla morte di Johannes Rauschenbach, il figlio 25enne ne eredita l’assunzione fino al 1905, mentre a Johann Vogel spetta l’importante ruolo di direttore tecnico, oltre al merito di aver progettato i calibri IWC fino al 1919. A contribuire al successo e alla salvaguardia da altri acquirenti del marchio sarà anche Urs Haenggi, a servizio della società per oltre cinquant’anni, “nell’interesse della nobile famiglia Rauschenbach”. Agli inizi del Novecento la maison inizia a siglare i propri orologi con la dicitura “Probus Scafusia”, per certificarne la qualità “made in Schaffhausen”. Dal 1903 questo motto rappresenta la filosofia del marchio e costituisce l’impegno della casa a produrre sempre il meglio. Nel 1936 nasce l’orologio Spezialuhr für Flieger, anche conosciuto come Mark IX, il primo realizzato esclusivamente per i piloti e nel 1938 la richiesta del mercato portoghese di un orologio da polso grande ed accurato viene soddisfatta dal modello Portoghese. Durante la seconda guerra mondiale la città di Schaffhausen, per un errore fatale, viene bombardata dall’aviazione americana; anche la fabbrica IWC è colpita da una bomba, ma, fortunatamente, non risulta danneggiata in maniera grave. Dal 1955 al 1986 le redini della direzione aziendale passano a Hans Ernst Homberger, terzo ed ultimo degli eredi Rauschenbach. Proprio nel 1955 nasce l’Ingenieur, il primo orologio da polso automatico con interno cassa in soft-iron. Gli anni Settanta e Ottanta segnano dei cambiamenti nell’orologeria svizzera, soprattutto dal punto di vista tecnologico (batterie elettriche miniaturizzate, invenzione del transistor) e l’azienda svizzera coglie subito l’onda innovativa investendo nello sviluppo del movimento al quarzo Beta 21, presentato per la prima volta al pubblico nel 1969 alla Fiera di Basilea. Nel 1978 inizia la collaborazione con il designer Ferdinand A. Porche, con il lancio del primo orologio bussola, seguito dall’introduzione del titanio come materiale per gli orologi e le casse. L’introduzione del primo calendario perpetuo risale invece al 1985, con la creazione dell’orologio Da Vinci a cui segue, nel 1990, la presentazione del primo orologio da polso Grande Complication con calendario perpetuo, cronografo e meccanismo minute-repeating. Da lì al poco sul mercato comparirà il Destriero, in un’edizione limitata di 125 pezzi, a celebrare il 125° anniversario della celebre maison (nel 1993). Il nuovo millennio vede invece la creazione del calibro 5000, un nuovo movimento automatico presente anche nel Portoghese Automatico, orologio prodotto in serie limitata. Seguiranno il Portoghese Calendario Perpetuo, l’Aquatimer (il primo di una nuova generazione di orologi subacquei), il rilancio della collezione Ingenieur supportata dalla partnership con Mercedes AMG e le collezioni Pilot’s Classic e Pilot’s Spitfire. Nel luglio del 2000 il brand è stato acquisito dal Gruppo Richemont, pur mantenendo la propria origine svizzera e continuità professionale.