Tra i modelli creati da Louis Cartier il “Tank” è sicuramente il più raffinato ed essenziale, un classico dell’alta orologeria. Ideato nel 1917 si distingue subito per il suo originale design, in controtendenza rispetto a un’epoca ancora abituata alla modellistica degli orologi da tasca. Il Tank è semplice e lineare, originariamente ispirato ai primi carri armati WW1 Renault messi in campo dagli alleati durante la Prima Guerra Mondiale e detti in inglese tank per la somiglianza a serbatoi e cisterne, ha proporzioni squadrate, rettangolari. Un anno prima del lancio sul mercato, nel 1918, Louis Cartier regala i primi esemplari della sua nuova creazione ad alcuni alti ufficiali del Corpo di Spedizione Americano in segno di ringraziamento per l’intervento militare in Europa. E’ sulla base di questo prototipo dalle dimensioni unisex, anch’esse in anticipo sui tempi, che si svilupperanno tutti i modelli Tank successivi, realizzati in oltre 250 varianti in uno spazio di tempo che sfiora il secolo. A partire dal Tank Chinoise del 1922, con la cassa intrecciata ispirata all’architettura dei templi cinesi, in pieno stile Art Déco anni Venti. Seguono i Tank Obus, con le anse a forma di proiettile, i Tank Cintré, allungati e con fondello ricurvo e casse sottolineate da sottili filetti in smalto policromo. Quest’ultimo modello sarà reinterpretato negli anni Novanta a doppio quadrante e a doppia corona di carica, equipaggiato con due movimenti meccanici a carica manuale. L’originalità degli anni Venti ritorna nel 1996, a 150 anni dalla nascita di Cartier, con lo spettacolare lancio del nuovissimo Tank Française al quale partecipano illustri ospiti internazionali, uno fra tutti John-John Kennedy. Nel confermare l’idea di base del modello, che sottolinea i segmenti laterali della lunetta che si allungano oltre il quadrante (argenté con indici a cifre romane) a formare le anse, il Française si distingue per la sua forma quadrata ed è disponibile dalla misura più piccola per signora al cronografo in acciaio ed oro per uomo, passando per una serie di taglie intermedie. Esteticamente interessante è il raccordo tra cassa e bracciale, dalle linee morbide e semplici, e al più contenuto spessore di cassa grazie all’impiego di un movimento al quarzo. Il metallo è lavorato in modo da creare un contrasto tra l’opacità delle superfici satinate e la lucentezza delle altre; il modello è disponibile anche con cinturino in pelle o in versione più esclusiva impreziosita da diamanti ed applicazioni di alta gioielleria. L’alternativa cronografica monta il movimento Chronoreflex di Cartier con propulsione al quarzo, ha un corpo massiccio, buona leggibilità del quadrante e della cassa in questo caso di forma rettangolare. Non mancano, come di consuetudine per la maison, la pietra cabochon sulla corona di regolazione e la chiusura pieghevole. Alla collezione si aggiunge anche il Tank Américaine con quadrante allungato e bracciale sottile congiunti in un equilibrio di forma ed eleganza. Quest’ultimo modello nel 2009 è rinato nella prestigiosa versione Tourbillon Volant, con cassa in oro rosa 18 kt, corona poligonale ornata da uno zaffiro sfaccettato, movimento meccanico a carica manuale (calibro 9452 MC con Punzone di Ginevra) e tourbillon volante da 19 rubini, 21.600 alternanze l’ora e riserva di carica di circa 50 ore. A perpetuare il mito della maison Cartier verso il nuovo millennio è stata un’ulteriore diversificazione del Tank, il Basculante, lanciato sul mercato nel 2000. Il modello ha i brancards laterali paralleli ed allungati fino ad assorbire gli attacchi del cinturino/bracciale ed è tipicamente ortogonale nelo stile Art Déco di Cartier. La caratteristica fondamentale dell’orologio è ovviamente la cassa reversibile, da cui deriva il nome stesso del modello. In realtà, nonostante il primato spetti al Reverso di Jaeger-LeCoultre, già nel 1926 la Società Anonima Cartier aveva depositato un brevetto che descriveva il mantenimento dell’orologio nella sua posizione chiusa, la rotazione a 180° su uno dei lati minori, il conseguente ribaltamento per la lettura del quadrante e la successiva richiusura. Nonostante l’introduzione del vetro zaffiro infrangibile avesse risolto la protezione del vetro, nel 1932 la Specialités Horlogere S.A. di Losanna brevettò un modello riservato alla maison parigina, il Cabriolet Réversible, in cui la rotazione della cassa avveniva longitudinalmente all’interno di una cornice articolata e la corona di carica era all’altezza delle ore 12. Il modello fu realizzato solo in pochi esemplari e dieci anni dopo, nel 1942, in una versione più allungata e senza minuteria; del 1997 è invece la sua rinascita con la produzione in oro giallo. E’ solo nel 2000 che il Tank Basculante, nella sua smagliante versione in acciaio, conoscerà un più ampio successo di pubblico. E’ importante sottolineare che per la prima volta la maison parigina impiega l’acciaio su un esemplare Tank con cinturino in pelle. L’orologio, in una perfetta armonia tra classico e moderno, presenta la corona impreziosita da un cabochon blu ad ore 12 e sfere a gladio invece che a pera, mantenendo l’alternanza tra superfici lucide e satinate. Disponibile in tre misure di cassa presenta elementi distintivi a seconda della variante: - Ref. W1011358 misura grande (38,5mm), quadrante argenté con finitura soleil e movimento meccanico a carica manuale ultrapiatto; - Ref. W1011258 misura media (35,5 mm), quadrante argenté gréné e movimento al quarzo Cartier; - Ref. W1011158 misura piccola (32,5 mm), uguale alla misura media, eccetto per le dimensioni. Tra le peculiarità più affascinanti del Basculante c’è senza dubbio la possibilità di incidere le proprie iniziali sul piano satinato che può sostituirsi al quadrante. A completare la ricchissima collezione ispirata al modello del 1917 si aggiungono le linee Tank Solo, Tank Louis Cartier e la preziosissima Tankissime.